TRAVELCHIPS A NEW YORK: Diario di Viaggio – DAY 1, Times Square sotto la neve!

New York è il sogno di tanti, e dopo che un anno e mezzo fa, nel giugno del 2016, ci sono stata, me ne sono perdutamente innamorata <3 Ed è così che nell’arco di 18 mesi, ci sono tornata ben 3 volte!

E’ una città spettacolare in tutte le stagioni, ma credetemi, da il meglio di sé sotto Natale, quando si riempie di luci, alberi addobbati, case che fanno a gara a chi ha le decorazioni più belle e sfavillanti… per non parlare della neve, che rende Central Park ancora più magico! Solo pensare alla sensazione che trasmette trovarsi in una delle metropoli più importanti del mondo, immersi in un parco grande quanto una cittadina italiana, totalmente innevato, mi emoziona.

Così, anche questo Natale io e Bergo abbiamo deciso di tornare nella nostra città preferita <3

Per assurdo, siamo tornati esattamente negli stessi giorni dell’anno precedente, ormai è tradizione quindi ogni anno andrà rispettata 🙂 Un giorno di luglio, mentre eravamo a Lampedusa e parlavamo di quanto ci mancasse New York, per scherzare abbiamo fatto delle ricerche esattamente per stesse date del Natale precedente, e così abbiamo trovato la sistemazione ideale, in pieno centro a Times Square, ad un prezzo davvero strabiliante (per il periodo e per la destinazione in questione)!

Arriviamo però al giorno della partenza, perché la sto prendendo un po’ alla larga lo devo ammettere: 15 Dicembre h 7.30 del mattino partiamo da Verona con Alitalia. Questo significa sveglia alle 3.30, per essere all’imbarco bagagli due ore prima della partenza… ma per New York questo ed altro! Breve scalo a Roma Fiumicino, per poi decollare alla volta della Grande Mela alle 10.30. Va precisato che per quel giorno, era stato indetto uno sciopero della compagnia aerea, ma per fortuna a partire dalle 13, quindi per un pelo ci siamo salvati e la nostra vacanza non è andata a monte. Avrei ribaltato l’intero aeroporto se mi avessero fatto uno sgarbo del genere ahah.

Nonostante in fase di scelta dei posti io e Bergo ci siamo basati sulle indicazioni di Alitalia per selezionare quelli più spaziosi (non dimenticate che Alberto è alto 2 metri), una volta saliti abbiamo scoperto che le guide ufficiali del sito sono completamente falsate, e ci siamo trovati in un posto con spazi standard! Ma che ci volete fare, eravamo talmente felici di tornare nella nostra amata New York che sarebbe andato bene anche un volo in piedi.

La parte più assurda però è stato il volo: ho avuto la fortuna di riuscire a dormire per praticamente tutto il tempo, mi sono infatti addormentata che stavamo sorvolando il Regno Unito e mi sono svegliata al confine tra Canada e Stati Uniti. Una bella fortuna, dato che il volo è durato quasi 10 ore, e io ho dormito per almeno 7! Però ormai sapete che non sono completamente a posto, infatti indovinate cosa ho sognato? Di essere in aereo, di consumare il pasto, guardare i film, guardare fuori dal finestrino… Insomma tutto come se neanche avessi dormito, ho sognato esattamente quello che avrei fatto se fossi rimasta sveglia! NO COMMENT.

Una volta atterrati, ci siamo messi in coda per i controlli: quando si entra negli Stati Uniti, si passa prima per un controllo effettuato da una macchinetta, che scansiona il passaporto, ti fa qualche domanda del tipo “sei un terrorista?” o “trasporti droga?” (domande insomma a cui nessuno verrebbe mai in mente di rispondere di sì), ti scatta una foto e stampa una ricevuta. Se questa ricevuta presenta una X allora si deve passare per un secondo controllo, questa volta con un agente di polizia. Diversamente, si è liberi di entrare negli Stati Uniti senza ulteriori check.

Mentre l’anno scorso qualcuno (Bergo) si è beccato la X, costringendo così entrambi ad un’attesa lunghissima per l’ulteriore controllo, stavolta per fortuna abbiamo avuto entrambi l’ok per passare diretti al ritiro bagagli.

Una volta fuori da JFK abbiamo preso un taxi, che con una tariffa fissa di 52$ + tasse (per un totale di 63$) ci ha portati al nostro hotel, nel cuore di Manhattan, a pochi passi da Times Square.

L’hotel in cui abbiamo pernottato quest’anno, per un totale di 6 notti, è lo Yotel, un grattacielo modernissimo e davvero molto funzionale, tutto automatizzato e computerizzato. La nostra stanza si trovava all’undicesimo piano, piccolina ma molto carina, con un attento studio degli spazi. Ad esempio il letto era fornito di un meccanismo che permetteva di sollevare la spalliera, così da farlo diventare un divano e lasciare molto spazio libero alla stanza. Affacciandoci poi alla finestra avevamo davanti lo spettacolo della 10th,, con tutti i suoi grattacieli <3

Al nostro arrivo a New York siamo stati accolti da una tempesta di neve, freddo e vento, ma noi imperterriti siamo comunque usciti, per andare a fare un giro a Times Square e a cenare. E’ sempre un’emozione unica passeggiare per questa enorme piazza, piena di schermi e luci, di gente che fa foto e si diverte. Sembra improvvisamente di trovarsi in un film in cui tu sei il protagonista. Amo questo posto più di ogni altro al mondo <3

Per cena ci siamo recati al Sapporo, ristorante asiatico all’angolo tra la 49th e la Broadway, insomma per chi sa come è strutturata New York, si trova in piena Times Square. Questo ristorante lo conoscevamo bene, perché era stato il nostro preferito l’anno prima (cibo economico e molto buono). In due abbiamo ordinato due piatti di riso con pollo (e mille altre erbette/spezie), due insalate e acqua, spendendo un totale di 32$ + mancia.

Finito di rifocillarci, ultima passeggiata sotto la neve e dritti a letto, il jet-lag ci stava letteralmente facendo dormire in piedi!