TRAVELCHIPS A NEW YORK: Diario di Viaggio – DAY 3, le case addobbate a Dyker Heights.

Dopo una giornata pienissima come quella appena trascorsa (se te la fossi perso, CLICCA QUI per leggere le 1000 avventure che abbiamo vissuto nella seconda Pagina di Diario), il maledetto jet-lag è stato annientato definitivamente. Perché stare in giro per la Grande Mela per così tante ore, camminare 25 km e andare a letto tardi, ci ha permesso di abituarci senza troppi problemi all’orario newyorchese. Dunque, questo terzo giorno a New York è iniziato con la sveglia alle 7 (un lusso dopo che il giorno prima ci eravamo svegliati, senza alcun allarme, alle 3.30!).

Colazione come ormai di consueto da Dunkin’ Donuts, per dirigerci subito dopo verso il Ponte di Brooklyn così da poter ammirare il meravoglioso skyline di Manhattan da Brooklyn. Come ormai sapete, io e Bergo siamo degli abitudinari, ci piace avere le nostre tradizioni e mantenerle nel tempo, dunque come ogni volta che si va a New York, per raggiungere il Brooklyn Bridge c’è un percorso obbligatorio da seguire.

E se posso permettermi, consiglio anche a voi di seguirlo perché permette di vedere tantissimi posti bellissimi e famosissimi lungo il tragitto. Si parte dalla 5th Avenue, direzione Downtown. Si passa così prima di tutto sotto a sua maestà l’Empire State Building, per arrivare poco dopo davanti ad un altro palazzo simbolo di Manhattan: il Flatiron Building, in italiano il “ferro da stiro”, famosissimo per la sua forma triangolare. Proseguendo sulla Broadway arriviamo così a Union Square, nella quale ogni volta io mi metto a cantare a squarcia gola “New York New yooooork…. è una scommessa d’amore”, perché come tutti sanno in questa bellissima canzone di Cesare Cremonini viene citata questa piazza, e anche questa è una tradizione, seppur imbarazzante, da rispettare ahah! Proseguendo siamo arrivati a Washington Square Park, nel quartiere di Greenwich Village.

Da qui in poi si accede in una delle zone che preferisco di New York, ovvero Soho, poi Little Italy ed infine Chinatown. Little Italy è folclore allo stato puro, spesso portato all’estremo, di una cultura italiana del passato. Ogni volta qui mi sento come in un film degli anni ’50, tra pizzerie e bar con nomi italiani; addirittura due locali portano il nome di Ferrara, la mia città! E questo viene sempre rinfacciato a Bergo, che abita a Rovigo, città il cui nome non compare mai in nessun locale di New York ahah <3

A Chinatown l’atmosfera si fa ancora più surreale; Bergo che ha vissuto per un periodo a Pechino dice che gli sembra di essere proiettato di nuovo in Cina quando si trova qui, i cartelli stradali sono scritti in cinese, i parchi sono pieni di anziani che praticano Tai Chi, bancarelle che vendono prodotti stranissimi… La magia di New York è anche questa, percorrendo poche centinaia di metri passi dall’essere negli Stati Uniti, poi in Italia ed infine in Cina, il tutto senza prendere neanche un aereo.

Una volta usciti dal quartiere di Chinatown, eccoci di fronte al ponte più bello dei mondo <3 Percorrerlo tutto è d’obbligo, voltandosi di tanto in tanto per ammirare lo skyline e scattare qualche foto (chi ci segue su Instagram sa quante foto ci siamo scattati e quante stories abbiamo girato in questo posto ahah). Arrivati a Brooklyn ci siamo diretti verso il Brooklyn Bridge Park – Pier 1, un parchetto con passeggiata che costeggia il fiume Hudson, luogo dal quale si può ammirare lo spettacolo degli spettacoli: lo SKYLINE DI NEW YORK in tutta la sua bellezza <3 Se dovessi stilare una classifica dei posti più belli del mondo, sicuramente questo sarebbe nella top 3! Per raggiungere questo punto panoramico, abbiamo avuto la fortuna di trovare per caso una passerella sopraelevata che si sviluppa tra i palazzi, e che ti conduce dritto dritto a Pier 1. E la fortuna ha voluto che quella mattina, in quel posto così magico ci fossimo solo noi. Saremmo potuti rimanere li tutta la vita e non ci saremmo mai stancati di quella vista mozzafiato.

In tutto questo, dopo aver girato mezza New York ed essere arrivati fino a Brooklyn a piedi, l’ora di pranzo era arrivata. Decidiamo così di andare in un ristorantino coreano, il Kogane Ramen, nel quale abbiamo consumato due ciotole di ramen e bevuto acqua, spendendo 33 dollari.

Finito di pranzare abbiamo sentito l’impulso irrefrenabile di andare a scattare qualche foto in una delle locations più famose e fotografate di NY: il DUMBO, acronimo di Down Under the Manhattan Bridge Overpass (Sotto il Manhattan Bridge). Anche in questo caso, mi sono sentita dentro una cartolina, o dentro ad un film, tante che erano le volte che avevo visto quel posto in foto o in video <3 Se avete in programma un viaggetto nella Grande Mela, dovete assolutamente andare a vedere questo scorcio!

Tra una foto e l’altra, il sole stava scendendo, e noi non aspettavamo altro che questo momento per poter andare ad ammirare lo spettacolo di Dyker Heights! Quartiere di Brooklyn è famoso per le sue case super addobbate, ogni anno circa 100.000 persone si recano qui in “pellegrinaggio” per rimanere estasiati, grazie alle luci di Natale più belle del mondo. La maggior parte dei proprietari si rivolge a dei professionisti per decorare in modo impeccabile le case, che sono delle vere e proprie opere d’arte!

Questo quartiere si trova abbastanza distante, troppo per arrivarci a piedi, dunque abbiamo optato per la metropolitana che con 3 dollari a biglietto ci ha portati fino a destinazione. Le strade maggiormente interessate vanno dalla 11th alla 13th Avenue e dalle Street 83rd fino all’86th.

Non vi dico l’euforia che si respira in questa zona, adulti e bambini si lasciano andare a urli di gioia e di stupore passando davanti alle ville più addobbate del mondo, che tra luci, canzoni e spettacoli offrono un intrattenimento paragonabile ad uno spettacolo di Broadway! Amo New York, ma la amo ancora di più sotto Natale, quando permette a tutti di tornare bambini, facendo emozionare e sognare grazie all’atmosfera magica che offre <3 Io continuavo a correre da una parte all’altra della strada per non perdermi neanche un addobbo, Bergo continuava a dire di sentirsi dentro un film… questo è stato il finale perfetto di una giornata perfetta!