TRAVELCHIPS A ISTANBUL: Diario di Viaggio – DAY 1, abbiamo un PROBLEMA con i tassisti!

NUOVA AVVENTURA, DESTINAZIONE ISTANBUL!

Partenza da Bergamo Orio, non comodissimo perché questo aeroporto è a quasi 3 ore di auto da casa, ma davvero conveniente per quanto riguarda i prezzi dei biglietti aerei! Fin da subito io e Alberto rimaniamo stupiti, perché ci rendiamo conto che siamo praticamente gli unici italiani in attesa di prendere quell’aereo! Ma i viaggi meno mainstream mi piacciono sempre tantissimo, quindi meglio cosi!

Mentre ci imbarchiamo, assistiamo ad una scena che vi racconto solo perché credo possa essere un utile insegnamento: dovete sapere che per viaggiare in Turchia (via aereo), non è necessario il passaporto, ma basta avere con se la Carta di Identità. E come molti di voi sapranno, quest’ultima deve essere in buone condizioni, sennò si rischia di essere lasciati a terra. Ecco, per la prima volta ho assistito alla scena di un signore che presentando una Carta di Identità (in parte logora), non è stato imbarcato! Questo perché, soprattutto se si viaggia verso mete non europee, sono molto più fiscali nei confronti di questa regola… quindi il mio consiglio è: PORTATE SEMPRE CON VOI ANCHE IL PASSAPORTO!

Il volo di 2 ore e mezza scorre via tranquillo, atterriamo in orario ad Istanbul alle 17.30 locali. Una volta entrati nel terminal, ecco una coda IMMENSA di persone che attendono per i controlli… tempi di attesa infiniti, quasi peggio di New York (due volte su tre ho perso un pomeriggio per entrare negli USA, che incubo!).

Usciti vivi dai controlli, che in realtà erano semplicemente un “da dove vieni? Quanto resti?”, resi interminabili però dalla flemma del personale, siamo andati alla ricerca di un taxi.

E anche li, che fatica ragazzi! I tassisti non capiscono (o fingono di non capire) l’inglese, e per fargli accendere il tassametro e ridurre il rischio di essere truffati (e sottolineo ridurre, non azzerare) abbiamo dovuto insistere non poco. L’aeroporto distava dall’hotel (che si trovava nella zona Karakoy, sotto la Torre di Galata) una sessantina di chilometri, e per questa distanza il tassametro a fine corsa segnava 140 lire turche (l’equivalente di 30 euro circa). Peccato che il tassista abbia aggiunto random 50 lire al totale per dei pedaggi di dubbia esistenza, ma risultando impossibile provare a farsi spiegare il motivo di questo rincaro, abbiamo pagato… alla fine si trattava solo di 10€ in più, comunque poco onesto da parte sua. Quindi secondo consiglio per oggi, se viaggiate in Turchia meglio prenotare un taxi privato da casa su uno dei tanti siti che offrono il servizio (ad esempio io normalmente uso suntransfer.com) così da non avere sorprese. Oppure, se si vuole risparmiare, prenotare sempre da casa una navetta collettiva.

L’hotel in cui avremmo pernottato per i successivi 4 giorni era il 10 Karaköy A Morgans Original, un bellissimo hotel 5 stelle in una zona molto centrale, che dato probabilmente il periodo poco turistico per la città abbiamo pagato davvero poco (200€ in totale per una matrimoniale 4 notti). Stanza calda ed accogliente, con tanto di macchinetta Nespresso!

Per cena ci siamo fermati in una “tavola calda” sotto la Torre di Galata, location davvero suggestiva! Qui all’Ozturk Pideve Kebap Salonu abbiamo ordinato due piatti unici composti da polpette, riso, verdure + due Coca-Cola Zero e acqua, totale 46 lire turche (MENO DI 10 EURO!). Ad Istanbul vanno molto i piatti unici, sono sempre ricchi e saporiti, abbastanza speziati ma comunque digeribili. Insomma, siamo usciti sazi avendo speso una sciocchezza!

Nel complesso vi renderete conto seguendo questo nuovo diario di viaggio che Istanbul è una città davvero economica, alla portata di tutti i portafogli, ricca di storia e cultura, nella quale non mi sono mai sentita in pericolo.

Per la giornata successiva ci aspettava un giro per la bellissima e suggestiva Sultanahmet, quindi finito di cenare siamo tornati nella nostra bella stanza per rilassarci e prepararci all’avventura del giorno dopo!